Rientro dei cervelli: incentivi fiscali per docenti e ricercatori

Le agevolazioni fiscali per il rientro dei cervelli in Italia, oltre che ai lavoratori dipendenti ed autonomi, vengono estese anche a docenti e ricercatori che, dopo un periodo di docenza o di ricerca all’estero, rientrano in Italia per continuare la propria attività.

Rientro dei cervelli e requisiti delle agevolazioni per docenti e ricercatori

Scopo degli incentivi fiscali

L’obiettivo principale degli incentivi relativi al rientro dei cervelli e, nello specifico, rispetto a docenti e ricercatori, è quello di favorire, attraverso il riconoscimento di una considerevole detassazione dei redditi, la scelta di tali soggetti di tornare in Italia per fornire il proprio contributo qualificato alla nostra Nazione.

Proprio per tale motivo, presupposto essenziale per fruire delle agevolazioni per il rientro dei cervelli è quello che i docenti e i ricercatori trasferiscano la propria residenza fiscale in Italia dopo essere stati residenti all’estero.

Requisiti temporali

Con la Legge di bilancio 2017 vengono estese le agevolazioni fiscali per il rientro dei cervelli riferite ai docenti e ai ricercatori che, dopo un periodo di docenza o ricerca all’estero, rientrano in Italia.

Infatti, precedentemente l’agevolazione fiscale per il rientro dei cervelli era riconosciuta solo ai docenti e ai ricercatori che rientravano in Italia tra il 31 maggio 2010 e i sette anni successivi, cioè entro il 30 maggio 2017.

Adesso, invece, gli incentivi fiscali per il rientro dei cervelli sono stati portati a regime, non essendo più individuata una scadenza entro la quale i docenti e i ricercatori devono rientrare in Italia per beneficiare delle suddette agevolazioni.

Pertanto, i benefici fiscali riguardano anche i docenti e i ricercatori rientrati in Italia oltre il 30 maggio 2017.

Requisiti soggettivi

Per poter usufruire delle agevolazioni fiscali previste per il rientro di docenti e ricercatori in Italia, i contribuenti devono rispettare le seguenti 5 condizioni:

  1. avere un titolo di studio universitario oppure ad esso equiparato;
  2. essere stati residenti all’estero in maniera non occasionale;
  3. aver svolto all’estero per almeno 2 anni consecutivi attività di docenza o ricerca della quale si riesca a fornire la dimostrazione, presso centri di ricerca pubblici o privati o università;
  4. svolgere attività di ricerca e docenza in Italia;
  5. acquisire la residenza fiscale italiana.

Misura e durata dell’agevolazione fiscale

Per effetto dei benefici fiscali previsti per il rientro di docenti e ricercatori questi ultimi vengono tassati solo sul 10% del reddito prodotto in Italia per attività di ricerca e formazione e, quindi, viene esclusa la tassazione per la restante quota del 90% del reddito.

L’agevolazione fiscale per il rientro di docenti e ricercatori trova applicazione per 4 anni complessivi, vale a dire per l’anno in cui detti contribuenti trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia e per i tre anni successivi.

Per richiedere una consulenza fiscale internazionale in materia di agevolazioni fiscali per il rientro dei cervelli, compresa la verifica approfondita della sussistenza dei requisiti per beneficiarne, scrivici all’indirizzo info@itaxa.it oppure compila il Modulo di contatto.

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Avv. Antonio Merola

Avvocato tributarista specializzatosi in Fiscalità Internazionale in Olanda presso l’International Tax Center (ITC Leiden) dell’Università di Leiden con LL.M. (Master of Laws) in International Tax Law (dopo un Master Universitario in Pianificazione Tributaria Internazionale e un Master Universitario in Diritto Tributario in Italia), Partner dello Studio ITAXA specializzato in Consulenza Fiscale Internazionale, da diversi anni si occupa di Consulenza Fiscale e Contenzioso Tributario a favore di Persone Fisiche e Società.